Inchiesta Woodcock, intercettati Mastella e 8 parlamentari

La Procura di Potenza chiederà alle Camere le autorizzazioni per utilizzare le conversazioni telefoniche, nell'ambito dell'indagine sulla sanità lucana per presunti casi di corruzione
Potenza, 5 gen. (Adnkronos/Ign) - La Procura di Potenza, nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità lucana coordinata dal pm Henry John Woodcock, chiederà alle Camere di poter utilizzare le intercettazioni di telefonate di nove parlamentari tra cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, senatore dell'Udeur. Le telefonate sono state intercettate non sulle utenze dei parlamentari ma su quelle dei loro interlocutori. Mastella, infatti, era al telefono con il governatore Vito De Filippo nel marzo scorso per una conversazione sull'inchiesta 'Toghe lucane' della Procura di Catanzaro, notizia già trapelata nei giorni scorsi. Gli altri parlamentari sarebbero il sottosegretario allo sviluppo economico Filippo Bubbico (al momento dei fatti senatore dei Ds), Salvatore Margiotta (Margherita), Mauro Fabris (Udeur), Paolo Del Mese (Udeur), Antonio Boccia (Margherita), Emilio Nicola Buccico (An), Giancarlo Pittelli (Forza Italia) e Stefano Cusumano (Udeur).Il periodo a cui fanno riferimento le telefonate intercettate riguarda i primi tre mesi dell'anno. Il gip Gerardina Romaniello nei prossimi giorni nominerà un perito per la trascrizione delle telefonate prima della decisione di inviare la richiesta alle Camere. L'inchiesta di Woodcock è incentrata sulla sanità lucana per presunti casi di corruzione. In questo ambito le telefonate intercettate ai parlamentari servirebbero ''non a evidenziare reati - riporta oggi il quotidiano 'La Gazzetta del Mezzogiorno' - ma solo a definire il contesto in cui si svolgevano i fatti''. I documenti più rilevanti nell'indagine sono invece atti di aziende sanitarie regionali e locali della Basilicata sulla gestione. Nel mirino anche i trasferimenti e le nomine di medici. Sulla sanità e sull'inchiesta della Procura di Catanzaro verteva la telefonata intercettata tra il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, e il ministro Mastella. Nella telefonata il Guardasigilli esprimeva il ''pensiero politico'' (così poi il ministro lo ha definito in un'intervista) che il direttore generale dell'azienda sanitaria San Carlo, Michele Cannizzaro, non potesse più restare al suo posto dal momento che la moglie, il magistrato Felicia Genovese, era sotto la lente di ingrandimento della Procura di Catanzaro per l'inchiesta sulle toghe lucane. A distanza di giorni Cannizzaro si dimise. Quando trapelò la notizia, Mastella e il governatore lucano spiegarono che la telefonata era stata solo uno scambio di idee, senza ''pressioni'' e che la conversazione era scaturita da un'intervista che Mastella aveva rilasciato a un quotidiano e in cui aveva già affermato lo stesso concetto.Una nota dei Popolari-Udeur ha tenuto a sottolineare che non c'è "nessuna preoccupazione per le conversazioni di parlamentari Udeur, finiti del tutto indirettamente nell'inchiesta del Pm Woodcock sulla sanità in Basilicata. Tutte le conversazioni sono infatti di carattere politico o di pura cortesia, con affermazioni assolutamente trasparenti che non li coinvolge in alcun modo dal punto di vista penale".

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