No all'abolizione delle due Province

Basilicata, ProvinceL'affermazione dei presidenti di Provincia in un incontro a Matera
Matera 9 ott. - (Adnkronos) - "Fuorviante il dibattito sull'eventuale abolizione delle nostre province". E' quanto emerso da un incontro tenutosi ieri sera a Matera tra il presidente del consiglio provinciale, Nicola Marino e il neo eletto presidente della provincia di Potenza, Antonio Salicone. Al centro della discussione, il ruolo delle assemblee elettive, dibattuto in vista dell'assemblea generale dell'Unione province italiane, che si terra' a Torino il 13, 14 e 15 ottobre. L'incontro si e' svolto anche in funzione dell'emanazione del nuovo codice delle autonomie locali.

In riferimento alla questione della nuova organizzazione dell'Upi regionale, in considerazione del fatto che la Basilicata comprende soltanto due province, il presidente Marino ha affermato: "Riteniamo anacronistico il dibattito che si e' aperto da mesi sui mezzi d'informazione e tra le forze politiche sull'abolizione delle Province, alimentato irresponsabilmente anche da esponenti di primo piano di diverse forze politiche. Richiediamo, al contrario, che vengano definite con chiarezza le competenze di ogni livello di governo previsto dalla Costituzione, riconducendo in capo alle Province quelle funzioni di governo di area vasta 'indispensabili' per il governo del territorio del nostro Paese. Ulteriori iniziative sul tema seguiranno nelle prossime settimane". I due presidenti hanno anche discusso della legge sul federalismo fiscale, che interessera' il nuovo disegno costituzionale del riordino totale delle autonomie.

"I provvedimenti che il Governo sta predisponendo - ha spiegato in seguito il presidente Nicola Marino - hanno l'obiettivo fondamentale di dare finalmente attuazione alle disposizioni costituzionali, approvate con la riforma del 2001, che riconoscono i comuni, le Province, le citta' metropolitane, le Regioni e lo Stato come elementi costitutivi della Repubblica".

"Auspichiamo - ha concluso Marino - che nel processo di riordino istituzionale ogni livello di governo eserciti il ruolo e i compiti propri, evitando inutili e dispendiose sovrapposizioni e soprattutto evitando di passare dal centralismo statale ad un 'neocentralismo' regionale".

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